Lucca (Giovedì, 22 maggio 2025) — Ha avuto una conclusione positiva il caso riguardante Glenda e Isabelle, le due donne sposate e madri di una bambina di tre anni e uno di due. La sentenza della Consulta ha infatti dichiarato incostituzionale il divieto per la madre internazionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita legittimamente praticata all’estero. Questo perché il secondo figlio è nato lo scorso aprile, un mese dopo la circolare del ministro Piantedosi.
di Luca Salera
La Consulta dunque ha fatto sapere che tecnicamente l’art. 8 della legge 40/04 è costituzionalmente illegittimo nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all’estero, in osservanza delle norme vigenti, a tecniche di procreazione medicalmente assistita ha lo stato di figlio riconosciuto anche della donna chem del pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime ed alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale.
Last modified: Maggio 22, 2025